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Story cagiva mito

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M.I.R.K.O #14
view post Posted on 20/1/2009, 17:49




Il progetto della versione più recente del 125, nasce dalla matita di Sergio Robbiano, creatore della Bimota 500 V2, nell'atelier motociclistico CRC del celeberrimo Massimo Tamburini. Robbiano si ispira allo stile Ducati, allora controllata da Cagiva, disegnando una linea ispirata al modello Ducati 916, di cui ricalca l'aspetto complessivo ed i gruppi ottici. Il 125 con il nome di Mito è in commercio dal 1989 e dalla prima presentazione ad oggi è sempre rimasta tra le posizioni alte della classifica di vendita delle moto della sua categoria, mentre il 50 ha il nome Mito dal 1997 e non ha mai cambiato livrea.

Il motore monocilindrico di 125 cc ha alesaggio e corsa pari a 56 mm e 50,6 mm, con il gruppo termico raffreddato a liquido, l'ammortizzatore anteriore e posteriore sportivi e l'impianto frenante Brembo serie "Oro". Attualmente è in vendita la sola versione depotenziata a 11 kw (15 CV), che può essere guidata anche da minori di diciotto anni. La moto senza limitazioni era in grado di spingersi ad una velocità massima prossima ai 175 km/h grazie a una potenza superiore ai 32 CV.



la Mito 50 è stata Prodotta per un periodo abbastanza breve, dal 1997 al 2002, prendendo il posto della Cagiva Prima 50 prodotta dal 1992 al 1995, questi due modelli erano praticamente uguali, infatti la reale differenza è che nella Mito 50 rispetto alla Prima 50 c'è una diversa disposizione dei componenti, anche se questi sono rimasti gli stessi e l'altra ed unica differenza è che la Mito 50 è omologata per 2 persone mentre la Cagiva Prima 50 no, e infatti nella Mito 50 sono presenti le pedane del passeggero e le maniglie laterali basse.



I due modelli avevano la stessa carenatura, molto accattivante e particolare, con i suoi fari non a filo della carenatura e che rimanevano piu interni ad essa, per alcuni questa livrea è anche migliore rispetto alla Mito Ev, la differenza tra le carene delle due versioni o modelli è che nella Mito 50 era presente una feritoia sulla parte bassa della carenatura per far entrare l'espansine, perchè appunto c'è una diversa disposizione dei componenti. La diversa disposizione dei componenti dalla Mito 50 rispetto alla Cagiva Prima 50, riguarda l'impianti frenante anteriore spostato a sinistra della ruota, l'impianto frenante posteriore spostato a destra della ruota posteriore e di conseguenza anche la trasmissione viene spostata dall'altro lato (sinistra della ruota).

Questi due modelli che sono uguali sono piu compatti rispetto agli altri ciclomotori e piu leggeri, risultando piu adatti ad una corporatura di un adolescente, invece per un adulto risultavano leggermente piu compatti, queste caratteristiche fecero di questo mezzo un vero bolide agile e scattante, che avrebbe potuto tranquillamente conquistare il mercato anche perchè non era piu costoso anzi, rispetto a certi rivali risulta addirittura economico, ma la mancata cappillarità e pubblicità del prodotto hanno fatto si che sia solo un mezzo di passaggio e molti ancora oggi non sanno che è mai esistito questo modello.

La leggenda tutta Italiana del 125

La Cagiva Mito 125 prende vita nel lontano 1989 quando la casa varesina Cagiva decide di lanciare una nuova stradale monocilindrica 2 tempi più sportiva del modello precedente, la Freccia C12 di cui le vendite stavano affievolendosi. Questo è un periodo d'oro per le piccole cilindrate e molte case costruttrici presentavano le loro moto in questa categoria, i 125 stradali, le case principali presenti nel mercato erano Cagiva con la Mito, l'Aprilia con l'RS, la Yamaha con la TZR e l'Honda con l'NSR, poi c'erano altre case, che però non sono riuscite ad avere lo stesso successo. Quindi potete capire che le case costruttrici per avere una fetta di questo mercato (all'epoca enorme in confronto a oggi soprattutto in Italia), andarono ad una rincorsa sfrenata alla ricerca della prestazione dalla metà dei anni '80 fino all'inizio anni '90, da arrivare a livelli qualitativi molto alti, anche superiori a quelli d'oggi.



Nacque così la Mito I una moto che poteva vantare un motore molto potente ed elastico, tanto da emozionare i ragazzi entusiasti delle corse, il progetto riprendeva in alcuni punti la C12 ma ne migliorava molti aspetti e la rendeva più ricercata grazie all'utilizzo di materiali leggeri quali l'alluminio.

Il motore rimaneva il 7 marce della C12 ma la forcella passa da una 35 mm ad una da 38 mm, sempre della Marzocchi e sempre con la regolazione del precarico, la pinza anteriore una Brembo a 4 pistoncini ed il disco fisso Brembo da 320 mm, con pinza flottante.

L'estetica si presentava come quella di una naked odierna con parte del telaio e motore a vista, seguendo così il trend dell'epoca, nel 2° anno di produzione si iniziò a produrre anche una versione carenata che ricalcava le forme delle moto GP 500 del tempo (scelta stilistica adoperata anche dalla Yamaha TZR), visto l'enorme successo dimostrato inizialmente.

La Mito II
Venne poi realizzata la Mito II che integrava un completo set di carene con realizzazioni particolari stampate a fuoco, nella mente degli appassionati sono ancora le grafiche Lucky Explorer e le carene forellate della Eddie Lawson replica che riproduceva la moto del campione di casa Cagiva con il numero 7.

Questa versione porta con il suo avvento alcune varianti rispetto ai modelli precedenti, nella parte meccanica e nella parte elettrica, nella parte meccanica asveva a differenza della precedente, un disco frenante anteriore di tipo flottante invece che fisso, con la pinza freno anteriore che diventa fissa al posto della precedente flottante, le forcelle a steli rovesciati da 40 mm invece che normali da 38 mm, perdendo però la preziosa e utile regolazione del precarico e la molla dello stelo di sinistra (riservati solo per i modelli SP, da qui in poi).

Le modifiche che riguardano invece l'impianto elettrico è dato dalla centralina della valvola dello scarico che ora apre a 8000 rpm invece dei 7250 rpm della versione precedente, garantendo gosì un ottimo passaggio dal funzionamento con la valvola al funzionamento senza di essa, cosa che nei modelli precedenti erà garantita solo con una corretta carburazione, così da questo modello in poi c'è una totale tolleranza delle carburazioni mal tarate, con tutte queste variazioni la casa decise di non adoperate piu delle diverse tarazioni e componenti della ciclistica dalla versione normale alla versione Eddie Lawson chè erano tipiche nei anni precedenti.


Ma la vera svolta si ebbe nel 1994 quando il designer della CRC Massimo Tamburini applicò il design della Ducati 916 alla Mito, creando cosi la Mito Ev, design che perdura ai giorni nostri e che riscontra tutt'ora successo, specie fra i giovani. Questa moto porta numerose modifiche, quali il ridisegnamento di alcune parti del motore per accordarlo con il nuovo carburatore Mikuni da 35 mm (utilizzato solo per 2 anni), e data la sua imponenza solo accendendo il motore ci si accorge che si tratta "solamente" di un 125. Ed è proprio questo look da vera sportiva di grossa cubatura ed il suo potente motore (sempre il 7 marce) legato ad una ciclistica senza pari a sancirne la supremazia nel mercato per molti anni.




La Mito non rimane però immune al crash del mercato interno italiano dei 125 nel 1996, anno in cui vengono rinforzati i controlli sulla potenza dei mezzi e che costringe a tutte le case dell'introduzione dei modelli depotenziati (in modo effettivo e non solo al libretto), così i tecnici si trovano davanti all'esigenza di dover depotenziare la loro moto, ed ecco che escono dapprima delle versioni a 7 marce rivisto nella rapportatura tra le marce, nelle versioni depotenziate e no, per poi passare al restyling del 1999 in cui viene presentata la nuova Mito Ev a 6 marce nella sola versione depotenziata.




La Mito 525 SP è l'ultima evoluzione del modello, non omologata per uso su strada ma destinata solo alle competizioni su pista e la cui estetica ricalca quella dell'ultima Cagiva utilizzata nel motomondiale la C594 guidata da John Kocinski, con il numero 11.

http://img204.imageshack.us/img204/7995/sp525ru8.jpg


Naturalmente l'estetica e il motore sono stati adattati al nuovo uso e il propulsore eroga la bellezza di oltre 37 CV all'albero motore dovute all'adozione di un filtro dell'aria piu aperto alla carburazione rivista e all'adozione dei gruppi termici ed espansioni per solo uso agonistico, ma i cavalli veri, quindi quelli sfruttabili (alla ruota) si attestano intorno ai 34 CV o meno, cio è dovuto alle forze d'attrito generate dall'olio del cambio, che investe anche la frizione (è quì che si genera il maggiore attrito) e dai ingranaggi come il cambio e la Catena di trasmissione.

Caratteristiche tecniche

Caratteristiche tecniche - Cagiva Mito 50
[[Immagine:|center|300px| ]]
Dimensioni e pesi
Lunghezza 1.900 mm
Larghezza mm
Altezza mm
Altezza della sella 770 mm
Altezza minima da terra 125 mm
Altezza delle pedane mm
Interasse 1.315 mm
Peso a vuoto 89 kg
Capacità serbatoio 7,25 l
Meccanica
Tipo motore Monocilindrico a 2 tempi
Cilindrata 49 cc
Alesaggio 39,88 mm
Corsa 40 mm
Raffreddamento a liquido
Distribuzione valvola lamellare
Potenza
Alimentazione carburatore
Accensione elettronica
Frizione multidisco in bagno d'olio
Cambio a 6 marce (sempre in presa)
Trasmissione a catena
Avviamento elettrico
Ciclistica
Telaio bitrave in alluminio
Sospensioni anteriori forcella teleidraulica a steli rovesciati da 35 mm "SHOWA"
Sospensioni posteriori monoammortizzatore con regolazione del precarico
Freno anteriore disco singolo da 260 mm e pinze AJP
Freno posteriore disco singolo da 220 mm e pinze AJP
Pneumatici anteriore da 90 x 90 ZR 16; posteriore da 120 x 80 ZR 16





Caratteristiche tecniche - Cagiva Mito 125
[[Immagine:|center|300px| ]]
Dimensioni e pesi
Lunghezza 2.000 mm
Larghezza 760 mm
Altezza 1.130 mm
Altezza della sella 795 mm
Altezza minima da terra 150 mm
Altezza delle pedane mm
Interasse 1.380 mm
Peso a vuoto 121 kg
Capacità serbatoio 18 l
Meccanica
Tipo motore Monocilindrico a 2 tempi
Cilindrata 124,63 cc
Alesaggio 56 mm
Corsa 50,6 mm
Raffreddamento a liquido
Distribuzione valvola lamellare
Potenza 32,83 Cv a 11.100 rpm
Alimentazione carburatore Dell'Orto PHBH da 28 mm
Accensione elettronica
Frizione multidisco in bagno d'olio
Cambio a 7 marce (sempre in presa)
Trasmissione a catena
Avviamento elettrico
Ciclistica
Telaio bitrave in alluminio
Sospensioni anteriori forcella teleidraulica da 38 mm con la regolazione del precarico "MARZOCCHI"
Sospensioni posteriori monoammortizzatore con regolazione del precarico "SACHS"
Freno anteriore disco singolo da 320 mm Brembo
Freno posteriore disco singolo da 230 mm
Pneumatici anteriore da 110 x 70 ZR 17; posteriore da 150 x 60 ZR 17





Caratteristiche tecniche - Cagiva Mito 125 Ev
[[Immagine:|center|300px| ]]
Dimensioni e pesi
Lunghezza 1.980 mm
Larghezza 760 mm
Altezza 1.100 mm
Altezza della sella 760 mm
Altezza minima da terra 150 mm
Altezza delle pedane mm
Interasse 1.375 mm
Peso a vuoto 129 kg
Capacità serbatoio 14 l
Meccanica
Tipo motore Monocilindrico a 2 tempi
Cilindrata 124,63 cc
Alesaggio 56 mm
Corsa 50,6 mm
Raffreddamento a liquido
Distribuzione valvola lamellare
Potenza in dipendenza del tipo
Alimentazione carburatore Dell'Orto PHBH da 28 mm
Accensione elettronica
Frizione multidisco in bagno d'olio
Cambio a 7 marce fino al '98, a 6 marce dopi il '98 (sempre in presa)
Trasmissione a catena
Avviamento elettrico
Ciclistica
Telaio bitrave in alluminio
Sospensioni anteriori forcella teleidraulica a steli rovesciati da 40 mm "MARZOCCHI"
Sospensioni posteriori monoammortizzatore con regolazione del precarico "SACHS"
Freno anteriore disco singolo da 320 mm Brembo
Freno posteriore disco singolo da 230 mm
Pneumatici anteriore da 110 x 70 ZR 17; posteriore da 150 x 60 ZR 17




Caratteristiche tecniche - Cagiva Mito 525 SP
[[Immagine:|center|300px| ]]
Dimensioni e pesi
Lunghezza 1.980 mm
Larghezza 760 mm
Altezza 1.100 mm
Altezza della sella 760 mm
Altezza minima da terra 150 mm
Altezza delle pedane mm
Interasse 1.375 mm
Peso a vuoto 109 kg
Capacità serbatoio 14 l
Meccanica
Tipo motore Monocilindrico a 2 tempi
Cilindrata 124,63 cc
Alesaggio 56 mm
Corsa 50,6 mm
Raffreddamento a liquido
Distribuzione valvola lamellare
Potenza
Alimentazione
Accensione elettronica
Frizione multidisco in bagno d'olio
Cambio a 6 marce sempre in presa
Trasmissione a catena
Avviamento elettrico
Ciclistica
Telaio bitrave in alluminio
Sospensioni anteriori forcella teleidraulica a steli rovesciati da 40 mm "MARZOCCHI"
Sospensioni posteriori monoammortizzatore con regolazione del precarico e freno idraulico "G.C.B."
Freno anteriore disco singolo da 320 mm Brembo
Freno posteriore disco singolo da 230 mm
Pneumatici anteriore da 110 x 70 ZR 17; posteriore da 150 x 60 ZR 17


siccome come possiamo constatare ci sono state un infinità di versioni della cagiva mito.... ecco a voi la recensione completa


nell'89 nasce la prima cagiva mito I (scarenata) sette marce, silenz in alluminio, dell'orto 28, forcella tradizionale, prodotta fino al '90.
'90 mito I (caren. col. rosso) sette marce, silenz in alluminio, dell'orto 28, forcella tradizionale, prodotta fino al '91.
'91 mito I (caren. col. nero-verde) sette marce, silenziatore in alluminio, dell'orto 28,forcella tradizionale, prodotta solo in quell'anno.
'91 mito I racing (caren. col. lucky explorer) sette marce, silenz in alluminio, dell'orto 28, forcella tradizionale, prodotta solo in quell'anno.
'92 mito I lawson (caren. col. rossa-gialla) sette marce, silenz in carbonio, mikuni 35, forcella tradizionale, prodotta solo in quell'anno.
'92 mito II (caren. col. rosso) sette marce, silenz in alluminio, dell'orto 28, forcella steli rovesciati, prodotta solo in quell'anno.
'92 mito II (caren. col. lucky explorer) sette marce, silenz in alluminio, dell'orto 28, forcella steli rovesciati, prodotta solo in quell'anno.
'93 mito II (caren. col. rosso-nero) sette marce, silenz in alluminio, dell'orto 28, forcella steli rovesciati, prodotta solo in quell'anno.
'93 mito II lucky explorer (aggiorn. carena) sette marce, silenz in carbonio, dell'orto 28, forcella steli rovesciati, prodotta solo in quell'anno.
'93 mito II lawson (aggiorn. carena col. rosso) sette marcie, silenz in carbonio, mikuni 35, forcella steli rovesciati, prodotta solo in quell'anno.
'94 mito II lawson (aggiorn. carena col. nero-blu-rosso) sette marce, silenz in carbonio, dell'orto 28, forc steli roves, prodotta solo in quell'anno.

dal '95 sono prodotte le mito evo con aggiorn. quali:
scarico rialzato, nuove carene (stile 916), parafango, serbatoio, motore e centralina, forcella marzocchi.
'95 mito evo (col. rosso o giallo), sette marce, silenz in kevlar, dell'orto 28, forcella steli rovesciati, prodotta solo in quell'anno.
'95 mito evo lucky explorer (col. lucky expl), sette marce, silenz in kevlar, dell'orto 28, forcella steli rovesciati, prodotta solo in quell'anno.
'96 mito evo racing (col. lucky expl), sette marce, silenz in kevlar, mikuni 35, forcella steli rovesciati, prodotta solo in quell'anno.
'96 mito evo lucky explorer (col. lucky expl), sette marce, silenz in kevlar, dell'orto 28, forcella steli rovesciati, prodotta solo in quell'anno.
'96 mito evo (col. rosso-bianco), sette marce, silenz in kevlar, dell'orto 28, forcella steli rovesciati, prodotta solo in quell'anno.

dal '97 entra in vigore la legge sul depotenziamento dei 125cc a 15cv/11kw, le evo sono state bloccate con strozzature nel polmone, nel terminale e nel carburatore + riprogrammazione della centralina.
'97 mito evo (col. grigio chiaro-scuro), sette marce, silenz in kevlar, dell'orto 28, forcella steli rovesciati, prodotta solo in quell'anno.
'98 mito evo (col. grigio chiaro), sette marce, silenz in kevlar, dell'orto 28, forcella steli rovesciati, prodotta solo in quell'anno.

nel '99 la mito evo riceve delle modifiche quali:
cerchi a 6 razze in lega leggera, terminale in alluminio, modifiche centralina e motore a 6 marce.
'99 mito evo (col. gialla-bianca, rossa-bianca), sei marce, silenz in allumin, dell'orto 28, forcella steli rov, prodotta fino al '03 (dal '02 euro1).
'04 mito evo (col. gialla, rossa, grigio antrac), sei marce, silenz in allumin, dell'orto 28, forcella steli rov, prodotta fino al '05 (dalla fine '05 euro 2).
'06 mito evo (col.gialla, rossa, grigio antrac), sei marce, silenz in allumin, dell'orto 28, forcella steli rov, prodotta solo in quell'anno).
'07 mito evo (col. nero lucido, rossa, gialla), sei marce, silenz in allumin, dell'orto 28, forcella steli rovesciati, appena uscita!!!

sopra sono descritti tutti i modelli di mito prodotti dall '89 al '07.
adesso passiamo all'aspetto prestazionale:
indicherò in ordine x ogni modello la velocità massima, l'accelerazione 0-400m, la ripresa 0-400m, la potenza e la coppia massima (cv - kgm/giri).

mito I carenata '90: 172,7 km/h, 14"7, 20"5, 31,17/10500, 2,16/10000.
mito I '90: 166,6 km/h, 14"8; 19"7, 31,13/10400, 2,16/10000.
mito I '91: 170,4 km/h, 14"7, 20"5, 31,32/10400, 2,16/10000.
mito I racing '91: 173,4 km/h, 14"4, 19"1, 32,62/11000, 2,17/10700.
mito I sp '91: 164,2 km/h, 14"1, 18"9, 34,11/11500, 2,12/11000.
mito II '92: 166,6 km/h, 14"8, 19"7, 31,13/10400, 2,16/10000.
mito II '93: 168,1 km/h, 14"9, 19"8, 31/10500, 2,16/10000.
mito II '94: 174,3 km/h, 14"3, 19"0, 32,83/11100, 2,17/10750.

mito evo '95-'96: 166,4 km/h, 14"7, 19"1, 30,9/10800, 2,15/10500.
mito evo '97- '03 (15cv): 147,0 km/h, 17"2, 19"1, 14,73/8800, 1,25/8100.
mito evo '04 (15cv): 129,2 km/h, 17"4, 19"4, 14,1/8250, 1,4/8000.
mito evo '06 (15cv): 116,5 km/h, 19"8, 20"9, 11,38/7600, 1,29/5300.

scusate m mancano alcune foto
 
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Feccia tricolore
view post Posted on 20/1/2009, 18:44




La Mito 525 SP è l'ultima evoluzione del modello, non omologata per uso su strada ma destinata solo alle competizioni su pista e la cui estetica ricalca quella dell'ultima Cagiva utilizzata nel motomondiale la C594 guidata da John Kocinski, con il numero 11.


ERRORE!! :P

c'è anche la versione stradale.......infatti prima di prendere l'rs ero indeciso se mprendere questa o altro......

ma cmq.. vedo ke ti stai dando da fare..... :D (apparte il grave errore XD)
forse e ora ke ti metta MODERATORE di cazzeggio a manetta.... ;) ..
 
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M.I.R.K.O #14
view post Posted on 20/1/2009, 18:54




thx
 
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Ickx
view post Posted on 2/5/2016, 06:38




CITAZIONE (Feccia tricolore @ 20/1/2009, 19:44) 
La Mito 525 SP è l'ultima evoluzione del modello, non omologata per uso su strada ma destinata solo alle competizioni su pista e la cui estetica ricalca quella dell'ultima Cagiva utilizzata nel motomondiale la C594 guidata da John Kocinski, con il numero 11.


ERRORE!! :P

c'è anche la versione stradale.......infatti prima di prendere l'rs ero indeciso se mprendere questa o altro......

ma cmq.. vedo ke ti stai dando da fare..... :D (apparte il grave errore XD)
forse e ora ke ti metta MODERATORE di cazzeggio a manetta.... ;) ..

invece apparte non è un errore???? !!!!!
studia un po di italiano....
 
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3 replies since 20/1/2009, 17:48   396 views
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